Da sempre la moda è considerata una forma d’arte nonostante siano ancora molti a ritenerla frivola. In realtà, la moda risponde a tutti i requisiti che ci permettono di qualificarla come arte. Se prendiamo in esame la sua accezione più ampia, ossia una attività umana che porta a creazioni estetiche a partire da doti innate o da esperienza, il concetto di moda vi rientra perfettamente. Se facessimo invece riferimento all’idea medievale di arte, intesa come professione artigianale di antica tradizione, allora come escludere la moda? Allo stesso modo dell’arte, la moda ha realizzato capolavori altrettanto significativi.
Capita spesso che quest’ultima prenda ispirazione dalla prima facendo così rivivere, attraverso abiti e tessuti innovativi, opere d’arte storiche. Il primo che sperimentò il geniale connubio moda-arte fu Yves Saint-Laurent che realizzò negli anni 60 l’abito stile Mondrian stampando direttamente sul tessuto l’inconfondibile “griglia” dai colori primari, nonostante Elsa Schiaparelli avesse subito, alcuni anni prima, l’influenza del suo amico surrealista Salvator Dalì con il famoso abito bianco con aragosta. Uno degli artisti più riproposti fu Andy Warhol: basti pensare alla “borsa-banana” di Pepe Jeans London ripresa dal disegno del frutto che l’artista realizzò per la copertina dell’album del gruppo rock Velvet Underground, o ancora alla maglia ispirata alla nota scatola di zuppa Campbell che il re della pop art presentò nel 68. Poi fu la volta di Raf Simons per Dior che, per una collezione di accessori, fece stampare dei disegni di Warhol ai suoi inizi: famosissime sono le scarpette stilizzate multicolor, vagamente anni 60. Ma non finisce qua: Alexander McQueen realizzò uno degli abiti più spettacolari della storia della moda cucendo pezzi tratti dal “Giardino delle delizie” di Bosch; o ancora, il marchio americano Rodarte creò una collezione interamente ispirata ai girasoli di Van Gogh; per non parlare del celebre tailleur di Versace su cui è riprodotto il volto di Marilyn Monroe serigrafato di Warhol. Al di là dell’opera ripresa o del movimento artistico riproposto, la moda si rifà all’arte non perché gli stilisti siano a corto di idee, come molti tradizionalisti credono, ma è un modo innovativo di far rivivere capolavori che hanno fatto la storia, perché in fondo il genio creativo è lo stesso: lo stilista realizza l’abito con la stessa passione con cui il pittore getta il colore sulla tela e in entrambi i casi il risultato è a dir poco straordinario.